venerdì 9 gennaio 2009

Un giorno in più.


Ultimamente mi ritrovo quasi a riflettere di riflesso.
E scusate il gioco di parole.

Mi ritrovo, dico, a cercare una risposta inseguendo una semplice frase.
quasi come se tutto girasse intorno a una caccia al tesoro.
Quando sai cos'è il tesoro, ma non ne conosci non dico la strada per arrivarci, ma nemmeno la mappa.

E mi imbatto quindi in queste parole, tratte da un libro.
E mi ci rispecchio.
eccome se mi ci rispecchio.
Mi ci vedo dentro.
E la cosa un pò mi lascia basito.
Perchè mi fa rendere conto di quanto l'uomo (e la donna) sia in un certo senso banale.
Scontato.
Un pò come se, in fondo in fondo, quello che vivo io lo hanno vissuto già millemila persone.
Come se tutti la pensassismo allo stesso modo.
Cme se tutti vivessimo le stesse cose.
Come se fossimo tutti un unico, grande, gigantesco, cuore.
Nel bene e nel male.
Dove però -il finale- non è mai scontato.

“Come quando mandi un SMS ad una persona che ti piace e non ti risponde subito. Dopo averlo inviato, vai a rileggerlo ogni tre secondi e guardi anche l’ora dell’invio. Conti i minuti, i secondi. Poi guardi gli ultimi che ti mandato lei. Perché tutti, anche quelli dei gironi prima, li ahi in memoria. E sono lì, in fila, uno vicino all’altro, perché tutti gli altri, quelli che non sono suoi, li hai cancellati.. E’ brutto quando l’ultimo messaggio inviato è il tuo e devi solo aspettare. Quando hai paura di essere invadente. Quando, come in una partita a scacchi, pensi di aver sbagliato mossa e in un secondo ti senti uno sfigato. Immagini lei che dice alle amiche: “Questo mi sta martellando di messaggi”. E quando sei in quella situazione non c’è niente da fare, ti senti in un angolo. L’unica soluzione è non scrivere più. Poi magari lei risponde e ti accorgi che ti eri fatto tutto un viaggio negativo che invece non esisteva.”

“Vorrei un uomo con cui stare bene. Un uomo seduto al mio fianco quando sono al cinema, o al ristorante o su un pullman. Vorrei incontrare una persona con la quale condividere delle prospettive. Non voglio dire per forza matrimonio figli ecc. Ma nemmeno uno di quegli uomini che si spaventano quando chiedi una cosa più lontana di due giorni. […] Non cerco una famiglia, ma nemmeno una persona con cui non riesco a progettare una vacanza perché gli vengono le ansie. […] Vorrei uno che mi piace e vorrei poterglielo dire senza che si spaventi, senza che mi faccia sentire che gli sto troppo addosso. Vorrei un uomo che con la stessa serenità mi cerchi quando non lo cerco io. E poi, soprattutto, vorrei un uomo che c’è. […] Un uomo che c’è. E’ uno sguardo. Uno sguardo dietro a tutto. E’ un modo di guardarti in silenzio che significa tutto per me. Significa che c’è.”

“La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade.”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' tutto così inquietantemente preciso. Potrei averlo scritto io quel che ho appena letto! Però tende a farmi incazzare il fatto di dar ragione all'autore del libro. Perchè F. V. mi sta un tantino sul c***o. Pur non avendo mai letto niente i suo.

f.

Anonimo ha detto...

Ecco. Apppunto. Leggilo
E poi AMALO anche tu.